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PERSONALE E ORGANIZZAZIONE
08/07/2008Gli enti locali e la manovra finanziaria (di Arturo Bianco)Il ruolo delle autonomie locali nella manovra finanziaria 2008 è assai importante, sia per la contrazione delle spese, che per le forme di razionalizzazione della gestione del personale, che per i nuovi compiti assegnati ai comuni ed alle province. La manovra ha più luci che ombre: ai tagli ed alle misure di limitazione si sovrappongono le numerose misure che ampliano il ruolo degli enti locali. Da sottolineare anche che le norme sembrano essere tecnicamente nel loro insieme scritte in modo da evitare problemi interpretativi di difficile soluzione. La manovra è articolata nel decreto legge n. 112/2008, immediatamente operativo dallo scorso 25 giugno, da un disegno di legge di promozione dello sviluppo e da un disegno di legge delega per la riforma del DLgs n. 165/2001, cioè del lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni. Questa manovra, per molti aspetti, anticipa la legge finanziaria 2009, che sarà comunque presentata nel prossimo mese di settembre, anche se a questo punto il suo contenuto viene ridimensionato. IL CONTESTO L’importanza che il Governo annette al ruolo degli enti locali è confermata dalle analoghe scelte contenute nei due decreti leggi che sono stati approvati dal Governo nelle scorse settimane. Ed inoltre dal fatto che è stato annunciato dal Governo che alla prossima legge finanziaria saranno allegate due importanti proposte di legge. La prima è la delega per la riforma del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. Essa dovrebbe ricalcare lo schema predisposto dal governo Prodi ed essere completato dal superamento del tetto dei due mandati consecutivi per i sindaci dei piccoli comuni. La seconda è l’introduzione del federalismo fiscale, proposta che potrebbe essere presentata ancor prima dell’’autunno.Da sottolineare il nuovo metodo che ha caratterizzato la fase di preparazione della manovra. Infatti le associazioni istituzionali degli enti locali hanno partecipato alla preparazione della manovra e la loro iniziativa ha determinato numerose correzioni (ad esempio la riduzione della misura dei tagli). IL DECRETO LEGGE Tra le tante parti del Decreto Legge n. 112/2008 che toccano gli enti locali occorre in primo luogo ricordare le modifiche al patto di stabilità, attraverso la assegnazione di obiettivi di maggiore rilievo. Viene inoltre stabilito che gli enti inadempienti non possono effettuare assunzioni di personale a qualunque titolo.Sono assai numerose ed incisive le riforme dettate in tema di gestione del personale. Vengono ampliati gli spazi che consentono il ricorso alle assunzioni flessibili, eliminando il tetto della loro rigida durata fissato dalla legge finanziaria 2008. Viene stabilito il divieto di superamento della durata massima triennale nell’arco del quinquennio in termini di utilizzazione con altre tipologie contrattuali. Si evidenziano le responsabilità dei dirigenti in caso di violazione di tali norme. Molto importanti anche i chiarimenti su cosa deve essere compreso nelle spese di personale e conferendo la delega al Governo per la adozione di specifiche nuove norme per le assunzioni a tempo indeterminato, differenziate nel loro tetto massimo in base al grado di virtuosità delle amministrazioni. Si introducono incisive forme di controllo sulla contrattazione decentrata integrativa: le amministrazioni devono informare la Corte dei Conti e la Ragioneria Generale dello Stato. Si modificano le regole per il conferimento di incarichi di collaborazione contenute nell’articolo 7, comma 6, del DLgs n. 165/2001 e nella legge finanziaria 2008. Viene prevista la possibilità di conferirli a coloro che sono iscritti ad albi professionali, anche se non in possesso di laurea. Ed ancora, si stabilisce che il conferimento di incarichi di collaborazione coordinata e continuativa per lo svolgimento delle attività ordinarie sia illegittimo e costituisca fonte di responsabilità amministrativa. Si dispone infine la revisione delle norme sulla competenza del consiglio nella loro programmazione e gli si attribuisce il potere di adottare il tetto di spesa. Sono rese molto più incisive le misure per le assenze dei dipendenti pubblici, nonché le norme per la erogazione di benefici in caso di malattia. Molto importanti anche le misure dettate per il rilancio delle attribuzioni dello sportello unico per le attività produttive. Il Governo viene delegato alla riforma del regolamento, così da potenziare il loro ruolo, da snellirne l’attività e da rafforzarne le attribuzioni, soprattutto nei confronti delle altre Pubbliche Amministrazioni. Un forte stimolo viene previsto per la dismissione del patrimonio immobiliare degli enti locali. A tal fine sono snellite le procedure per il passaggio della classificazione da patrimonio indisponibile a disponibile e non sono previsti controlli sulle modifiche alla destinazione urbanistica degli immobili inseriti nel piano delle dismissioni. Un analogo piano di dismissioni viene dettato anche per l’edilizia residenziale pubblica ed ai comuni viene assegnato un forte ruolo nella realizzazione del piano di casa. Tra le altre misure si ricordano l’attivazione della partecipazione dei comuni alla lotta alla evasione fiscale, lo stimolo alla realizzazione delle reti di comunicazione di nuova generazione e le misure per la politica scolastica. I DISEGNI DI LEGGE Il Governo ha approvato anche due disegni di legge cui sarà assicurata una corsia preferenziale nell’esame parlamentare. Il primo prevede la riforma dei servizi pubblici locali, spingendo nella direzione della liberalizzazione, assegnando un carattere eccezionale alla gestione in house e fissando tempi molto brevi per la sua realizzazione. Viene previsto un forte ampliamento delle forme di tutela del cittadino. In particolare si dispone la irrogazione di una sanzione pecuniaria per le PA che non danno risposta ai cittadini entro i termini di conclusione dei procedimenti, oltre alla corresponsione dell’eventuale risarcimento danni. Ed ancora si amplia il ricorso alla dichiarazione di inizio attività ed il rafforzamento delle misure per la conclusione dei procedimenti amministrativi. Il secondo riforma in misura radicale il testo unico delle leggi sul lavoro pubblico, il DLgs n. 165/2001. Esso prevede la valorizzazione del ruolo dei dirigenti, con il potenziamento del peso della valutazione ed il rafforzamento del valore della responsabilità di risultato.
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