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FINANZA E BILANCI
14/05/2004Proposta la riforma dei Fondi Strutturali europei- a cura di Paola FubiniSi riducono gli strumenti finanziari utilizzati: scompaiono i fondi FEOGA e SFOP, rimangono il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) ed il Fondo Sociale Europeo (FSE); all’Obiettivo 1 (che oggi comprende il Mezzogiorno) si affianca un nuovo canale di finanziamenti, l’“Obiettivo 1-bis”, destinato alle regioni espulse dall’Ob.1 per “motivi statistici” legati all’allargamento dell’Unione. A questi due canali (denominati “convergenza e competitività”) andrà la maggior parte delle risorse disponibili (78%), che saranno utilizzate per finanziare azioni legate, tra l’altro, alla promozione della ricerca, dell’innovazione e dell’imprenditorialità, al miglioramento delle infrastrutture e dei trasporti, al rafforzamento della pubblica amministrazione, all’uso razionale delle risorse naturali, alla formazione ed all’inclusione sociale; i fondi dell’Obiettivo 2 (regioni del centro-nord), pari al 18% delle risorse complessive, saranno destinati soprattutto allo sviluppo sostenibile e all’incremento occupazionale e finanzieranno in particolare la formazione, lo sviluppo tecnologico delle piccole e medie imprese, la ricerca, l’integrazione dei migranti; scomparirà la zonizzazione e saranno i singoli Governi a decidere se distribuire i fondi su tutto il territorio nazionale o solo in alcune regioni; l’Obiettivo 3 (4% delle risorse) non finanzierà più la formazione ma la cooperazione territoriale tra gli Stati dell’Unione; il Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) verrà sostituito da un accordo politico tra UE e singoli Stati, che fisserà le priorità tematiche e finanziarie; scompare il Complemento di Programmazione (CdP), che oggi costituiscono la fase operativa dei Piani regionali di sviluppo (POR e DocUP) e verrà semplificata la procedura di eleggibilità delle spese a finanziamento. Si prevede inoltre un aumento delle risorse stanziate dall’UE per i fondi strutturali, fino allo 0,41% del PIL comunitario, per un ammontare complessivo di circa 336 miliardi di euro.
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