Torna alla homepageIniziativeQuesitiNewsFormazione OnlineChi siamoCome associarsiContattiLink
   

2844153 utenti hanno
visitato il sito di Acsel

 
FINANZA E BILANCI
05/07/2007

Giudizio di Parificazione del Rendiconto Generale dello Stato relativo all’esercizio finanziario 2006

Il giorno 27 giugno 2007, presso la sede della Corte dei conti in Roma, alla presenza delle più alte cariche istituzionali, ha avuto luogo il giudizio di parificazione del Rendiconto generale dello Stato relativo all’esercizio finanziario 2006. Il collegio delle Sezioni Riunite è stato presieduto dal Presidente della Corte dei conti, dott. Tullio Lazzaro, relatore, il Presidente di Sezione Fulvio Balsamo. E’ intervenuto il Procuratore generale Claudio De Rose.

Nella propria relazione il Presidente di Sezione dott. Fulvio Balsamo, ha osservato che la contabilizzazione nel 2006 di poste straordinarie (i rimborsi dell’Iva sulle autovetture aziendali a seguito della sentenza della Corte di giustizia europea e la cancellazione dei crediti dello Stato nei confronti della TAV) impone una lettura attenta dei risultati di finanza pubblica dell’Italia. Al lordo di tali contabilizzazioni, infatti, il disavanzo del 2006 risulterebbe il più elevato dell’area europea (4,4 per cento del Pil), mentre escludendo i due fattori straordinari – come appare più corretto sia per il confronto internazionale sia per l’analisi delle tendenze strutturali – il rapporto indebitamento/Pil discende al 2,4 per cento, quindi molto al di sotto della soglia critica. Al netto delle poste straordinarie relative ai conti dell’Italia anche il disavanzo dell’area dell’euro si riduce all’1,3 per cento del Pil.Anche l’avanzo primario, pressoché azzerato nel 2005, è tornato su valori positivi prossimi a quelli di cinque anni prima, superando il 2 per cento del prodotto.Si tratta di un risultato particolarmente significativo nella strategia di riduzione del debito pubblico, impegno prioritario dei prossimi anni ma che ha mostrato segni di cedimento già dal 2004. Il rapporto debito/Pil è, infatti, ancora aumentato dal 106,2 al 106,8 per cento, mantenendosi, peraltro, quasi un punto al disotto della stima del DPEF di luglio 2005. . I favorevoli risultati conseguiti sul fronte dei saldi di finanza pubblica non consentono, tuttavia, alla Corte di esprimere un giudizio positivo sulle modalità attraverso le quali gli stessi sono stati conseguiti . La contrazione delle spese in conto capitale, ed in particolare degli investimenti pubblici, ha accentuato il divario negativo dell’Italia in tema di infrastrutture, “con conseguenze non lievi sullo sviluppo economico e sulla competitività del nostro apparato produttivo. Le indicazioni della Corte riguardano un’attenta riconsiderazione delle cause degli insuccessi in tema di controllo della spesa, un richiamo alla trasparenza e veridicità dei conti pubblici nazionali, le criticità manifestate nelle politiche di gestione del personale pubblico, le difficoltà di contenimento della spesa corrente per la finanza locale, la necessità di stabilizzare la spesa sanitaria, “snodo fondamentale per il governo della finanza decentrata”, la delicata materia della spesa previdenziale e la necessità di procedere ad una revisione periodica dei coefficienti a salvaguardia di un sistema di welfare più adeguato. In materia di entrate, infine, la Corte attende di verificare “il grado di permanenza del maggior gettito derivante dalla lotta all’evasione” e segnala con preoccupazione le resistenze incontrate dai nuovi studi di settore.

Nel proprio intervento il Procuratore generale, Claudio De Rose, ha segnalato il permanere di un alto tasso di illegalità “che si concreta in sperperi, sprechi e illecite appropriazioni ai danni dell’Erario”. Allarma il diffuso stato d’emergenza che percorre settori quali l’ambiente, i rifiuti, le riserve idriche, lo stato del territorio, l’ordine pubblico, l’istruzione, la giustizia e la ricerca scientifica. Le condanne della Corte di giustizia europea per infrazioni a norme comunitarie o per aiuti di Stato non consentiti Si impone un’inversione di tendenza: essa può passare, fra l’altro, per la realizzazione di flussi di gettito attraverso misure non unicamente fiscali (da forme di autofinanziamento alla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata), per la riduzione dell’indebitamento, per giungere alla riduzione dei costi della politica.

Al termine della cerimonia, si è svolto l’incontro con la stampa.

Download riservato agli associati: >> Memoria del procuratore

Email
Password